martedì 26 gennaio 2016

Franz Falanga - A proposito della comunicazione

Da un po' non parliamo del caro amico ed architetto Franz Falanga... Di certo con il caro Franz non mancano gli incontri, le chiacchierate, gli spunti di riflessioni su tanti, tantissimi temi, dalla musica alla politica, dall'architettura al disegno, dalla scrittura alle radio.
Il tema della comunicazione è uno di quelli a lui più caro. Dopo aver letto uno dei miei ultimi post dedicato proprio a questo tema, ne è scaturito un confronto e qualche riflessione. E' stato inoltre lo stimolo per ospitarlo nuovamente nel blog con una sua riflessione sulla comunicazione ai nostri tempi, che rappresenta anche la presentazione di un suo libro sul tema. 


Un fantasma si aggira per l’Italia, le comunicazioni di massa. Esse sono caratterizzate da un’anomalia difficilmente estirpabile, da un equivoco di fondo difficilmente risolvibile. L’equivoco del quale sto parlando è l’errata convinzione che noi si viva in uno straordinario periodo epocale dove le comunicazioni di massa siano dedicate al benessere della collettività. Nulla di più falso.
I meccanismi dell’informazione e della comunicazione sono attualmente utilizzati in maniera distorta, nel senso che, anziché privilegiare il benessere dell’intera società, privilegiano una ristretta corporazione di persone. Con il trascorrere degli anni, a partire dall'invenzione del telegrafo senza fili, diventato in seguito radiofonia e quindi televisione, la comunicazione è diventata sempre più appannaggio di pochi addetti ai lavori a fronte di moltitudini tenute ad arte nella più totale disinformazione.
Un plateale esempio di un uso distorto della comunicazione è osservabile nell'universo politico italiano drammaticamente diviso fra due contrastanti visioni del mondo, la destra e la sinistra. Nella prima i meccanismi comunicativi sono ben oleati e straordinariamente funzionanti, ancorché ripetitivi e prevedibili, nell'altra i meccanismi in questione sono impegolati in una visione dei rapporti con gli avversari politici quanto meno disarmante. Il dilemma è cornuto: riuscire a bonificare questo meccanismo perverso, oppure no. franz falanga
Franz Falanga. 
A proposito della comunicazione / Come perdere con assoluta certezza le elezioni.
ARMANDO EDITORE / ROMA
2009

mercoledì 20 gennaio 2016

Omaggio a Audrey Hepburn tra stile e design.

Il 20 gennaio 1993 ci lasciava Audrey Hepburn,
la “diva che non volle mai essere diva”.



Sono ben 10 le nomination all'oscar ricevute dal film Vacanze Romane. E proprio grazie alla sua splendida interpretazione Audrey Hepburn vinse l’Oscar al suo primo ruolo da protagonista.
La pellicola offre un romantico ritratto di una moderna principessa, che sfugge ai doveri e agli obblighi regali per sgattaiolare dal palazzo e gustare una divertente e solitaria gita alla scoperta di Roma.

Questa commedia romantica è da sempre considerata una delle pellicole più divertenti di tutti i tempi. La pellicola rappresenta l’Italia del dopoguerra con alcuni dei suoi simboli immortali, divenuti famosi nel mondo. Uno su tutti la mitica Vespa, simbolo del design italiano, che accompagna la principessa per le caotiche ma bellissime e panoramiche strade romane.




Il nome di Audrey Hepburn si sovrappone e confonde con quello di di Holly Golightly nella romantica e famosissima commedia Colazione da Tiffany. Con questa pellicola Audrey Hepburn entra nell’Olimpo del cinema quale simbolo di stile ed eleganza.

martedì 19 gennaio 2016

Riflessioni sulla comunicazione: leggerezza, non superficialità.

Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore.
Italo Calvino a New York

Molte volte mi trovo a disquisire con amici e colleghi sulla comunicazione, un tema che mi incuriosisce e mi appassiona. Ne sono scaturite alcune riflessioni che semplicemente condivido senza pretesa alcuna. Con buona probabilità per alcuni saranno persino banali, ma tant'è, questi sono i miei pensieri.

Ritengo innanzitutto che la comunicazione sia uno di quegli ambiti in costante e veloce evoluzione, il che richiede un aggiornamento costante, la necessità di saper leggere e stare al passo coi tempi.
Sempre più siamo immersi nell'era di quella che io soprannomino "comunicazione veloce", una comunicazione cioè rapida, fatta di contenuti mordi e fuggi.

Quasi più nessuno perde tempo a leggere lunghi contenuti, articoli ed interventi, mentre quasi tutti siamo affascinati dai piccoli post, dalle citazioni breve, dalle immagini, dalle gif animate.

Questo avviene con buona probabilità a causa della facilità, della velocità e della quantità di notizie che giornalmente ci raggiungono, specie in quest'epoca di uso massiccio dei social network.
Non avremmo materialmente il tempo di leggere tutti i contenuti che i vari media ci mettono a disposizione, specie quelli digitali e web.

E' bene precisare che questi contenuti brevi non sono necessariamente frivoli o superficiali, anzi spesso sono contenuti che racchiudono e concentrano in immagini o testi brevi messaggi o concetti di qualità.


Chissà se esiste davvero una ricetta univoca per la comunicazione?
Io da queste riflessioni prenderò spunto, e quel che sarà, sarà!

venerdì 8 gennaio 2016

Sospesi tra gioco e architettura...

Il periodo delle feste si è appena chiuso, e quasi tutti noi abbiamo avuto modo in questi giorni spensierati, di divertirci, giocare, sognare e tornare un po' bambini.

Ma il gioco non è sempre sinonimo di semplicità e banalità, anzi quasi sempre vi sono regole ferree da rispettare, interazione e logica da mettere in campo. E vi è anche un modo di giocare l'architettura

Aldilà di passioni e gusti personali per i giocattoli, è oramai universalmente riconosciuto che il gioco delle costruzioni è uno tra quelli che più sviluppa un percorso creativo dando il via, tra forme e colori, ad un processo di comprensione, esplorazione e sviluppo delle idee. 
Una struttura molto semplice, infatti, può diventare una casa o l'ambiente circostante.
Dalla pila di mattoncini al concetto e design finale del progetto, passando per le principali fasi del processo architettonico: dalla specifica del progetto all'ispirazione, dall'esplorazione del contesto alla ricerca e ai disegni preliminari e dallo sviluppo del concetto alla presentazione finale.

Da sempre LEGO®, la ditta più famosa al mondo per i mattoncini, ha saputo leggere lo stretto legame tra il gioco, l'architettura e la sua rappresentazione.


La storia di LEGO® Architecture
Vi è sempre stato un rapporto naturale fra i mattoncini LEGO® e il mondo dell'architettura. Gli appassionati che costruiscono con gli elementi LEGO sviluppano istintivamente un interesse per la forma e la funzione delle strutture che essi creano. Allo stesso tempo, molti architetti hanno scoperto che i mattoncini LEGO sono perfetti per esprimere fisicamente le loro idee creative.

Questo rapporto è stato consolidato all'inizio degli anni '60 con il lancio della linea “Scale Model” di LEGO. Questa linea riflette lo spirito di un'epoca in cui le persone cominciavano a interessarsi attivamente al design delle loro abitazioni. Questi set furono progettati per essere diversi dalle solite coloratissime confezioni LEGO e comprendevano anche un libro di architettura per ispirare i fan.

Alcuni decenni più tardi, l'architetto e appassionato di LEGO, Adam Reed Tucker, rilanciò l'idea di esprimere l'architettura con i mattoncini LEGO e, in collaborazione con il Gruppo LEGO, ideò la linea LEGO Architecture che conosciamo oggi. I suoi primi modelli e i set originali della corrente serie LEGO Architecture erano interpretazioni dei famosi grattacieli della sua città natale, Chicago. Da allora, LEGO Architecture si è sviluppata e si è evoluta, in primo luogo con edifici ben noti di altre città degli Stati Uniti e ora con strutture iconiche di Europa, Medio Oriente e Asia.

L’Italia è una delle nazione preferite dai designer dei modelli LEGO, che oltre alla piazza della Serenissima hanno già realizzato i modelli della Torre di Pisa e della Fontana di Trevi. L’ultimo modello di Venezia raffigura più strutture della città: il Ponte di Rialto, la Basilica di San Marco e il suo Campanile, le due colonne di San Tòdaro e di San Marco e il Ponte dei Sospiri.




Ma non è finita: nel 2008 il mattoncino più famoso di tutti i tempi festeggia il 50° compleanno. Ed è un’autentica invasione del gioco in tutti i campi, dall’arte al web, dal design alla moda, allo spettacolo.. in un’esplosione di fantasia e creatività.

Tra le varie forme d'arte, il poliedrico LEGO irrompe anche nel campo della “street-architecture”. 
La maggior espressione è riconducibile all‘artista Jan Vormann ed al suo progetto Dispatchwork (www.dispatchwork.info), il quale utilizzando i mattoncini LEGO ha riparato le crepe nei muri degli efici, integrando le strutture con originalità e un tocco di colore e regalando un tocco sorprendente a muri e strade.

Bocchignano, Italy


  
Venice, Italy


 
Arnsberg, Germany


Un secondo esempio è il susseguirsi di eventi per la costruzione di torri con i pezzi di LEGO. La sfida ogni volta è quella di battere il precedente record di altezza, realizzando allo stesso tempo strutture e sculture uniche al mondo.

La torre di LEGO realizzata a Vienna

La torre di LEGO realizzata a Milano in occasione di EXPO2015

E avete ancora il coraggio di chiamarli solo giocattoli??


parte dei testi sono tratti dal sito www.lego.com/it-it/architecture

sabato 2 gennaio 2016

2016: una citazione di Calvino mi guiderà

Grandi pensieri, sogni e idee da realizzare in questo 2016!
Una citazione mi guiderà...


Italo Calvino seduto in biblioteca

E poi non sapevo più cosa guardare e guardai il cielo.
Italo Calvino - Gli amori difficili (1971)