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L'altra metà di me > ricerche, riflessioni e appunti di architettura, design e arte (ma non solo..) di giorgio de luca
domenica 14 luglio 2024
Bruno Munari alla Fondazione Magnani Rocca
sabato 18 maggio 2024
M. C. Escher a Ferrara
Una giornata (e il racconto che segue) dedicata alla visita della mostra dedicata ad M. C. Escher a Ferrara.
Torno a Ferrara dopo molti anni, dopo esserci stato alcune volte in occasione del Salone Internazionale del Restauro, dedicato a tecniche e materiali per il recupero e il restauro degli edifici.
Il Castello Estense si apre alla nostra vista, mentre percorriamo una delle vie principali che portano verso il centro cittadino. Maestoso si erge con le sue mura e i suoi torrioni con il caratteristico rosso dei mattoni pazientemente e minuziosamente riposizionati dopo il terremoto del 2012. Percorriamo i ponti levatoi che permettono di attraversare il fossato che circonda il Castello, fino ad arrivare nella corte interna.
Successivamente ci spostiamo verso il Palazzo Municipale, proprio di fronte alla Cattedrale la cui facciata risulta articolata e ricca di elementi architettonici che la rendono molto particolare. Un lato della Cattedrale risulta inoltre fiancheggiato da strutture che ospitano negozi e locali, costruite in aderenza all'edificio sacro e collegate tra loro da un porticato, che rendono la Cattedrale ancor più insolita e particolare.
Attraversando il centro cittadino si intuisce il motivo per cui Ferrara è la città delle biciclette. Un centro storico e urbano a misura d'uomo, ricco di attività, vissuto ed animato da molte persone che lo rendono vivace ed allegro.
Ci spostiamo verso la zona del Ghetto che attraversiamo fino ad arrivare nella particolarissima Via delle Volte, dove sono presenti molti passaggi coperti a volta appunto, ognuno diverso dall'altro. Sentiamo da una guida turistica che sta accompagnando un gruppo di studenti, che si tratta di vecchi ponti poi convertiti a passaggi, ma non rimaniamo a seguire il racconto e procediamo tra le vie che ci riportano verso il centro.
Sulla via incontriamo la Biblioteca Ariostea dove entriamo scoprendo gli affascinanti locali del palazzo che la ospitano. Entrando nella biblioteca con sorpresa ci imbattiamo nelle proposte di lettura, tra le quali notiamo il romanzo dell'amico Fabrizio Bonetto, Museo di un amore infranto - Accento Edizioni (link). Oltre ai locali interni che ospitano un numero considerevole di volumi, gli spazi esterni della corte interna e del parco attiguo permettono ai visitatori di leggere, studiare, godere del silenzio, ulteriore segno dell'attenzione alla persona e al suo benessere.
Dopo essere usciti ci dirigiamo nuovamente verso il centro che attraversiamo per dirigerci ora verso Palazzo Diamanti che ospita la mostra dedicata all'artista M. C. Escher.
Dalle prime opere esposte si inizia a scoprire il percorso artistico di Escher, il quale mostra già una tecnica e una precisione non comune nelle sue attività e opere litografiche e xilografiche.
L'intera esposizione presenta l'evoluzione artistica che Escher sviluppa nel tempo, in un susseguirsi di pieni e vuoti, di bianco e nero che rendono le immagini profonde e fanno percepire gli elementi non più statici ma in movimento.
Molte le suggestioni create dalle illusioni che Escher riesce a rappresentare nella sua opera fatta di visioni realistiche e irreali allo stesso tempo. Giochi di luci, ombre e riflessioni creano mondi magici dove perdersi con lo sguardo cercando di trovare una logica a quanto pare illogico, ma che in realtà risulta essere una realtà rappresentata sulla base di precise regole matematiche e grafiche.
Il racconto e la rappresentazione dello spazio, giocano su paradossi visivi e percettivi, fino a rappresentare qualcosa di impossibile, coinvolgendo l'osservatore. Coinvolgimento ancora più intenso, quando ci si trova avvolti e immersi in alcune videoinstallazioni, quasi ipnotiche.
Attraverso la sua attività artistica Escher rappresenta e racconta il mondo, le sue esperienze, il suo legame con i luoghi che visita e vive. Escher ha inoltre un forte legame per l'Italia, dove ha vissuto e che ha visitato, esplorando varie zone del Bel Paese, poi rappresentate nelle sue opere.
La visita risulta un viaggio magico nell'opera di questo straordinario artista, una complessa combinazione di realismo, scienza e fantasia.
Conclusa l'esposizione il percorso museale ci porta ad attraversare il parco attiguo a Palazzo Diamanti, finemente curato, e ci offre la possibilità di osservare da un punto di vista differente l'edificio che ci ha ospitato poco prima.
Rientriamo nel complesso museale visitando una nuova ala dove è presente una mostra temporanea che non suscita il nostro interesse.
Raggiunto il bookshop l'impressione e la meraviglia sono completamente diverse. Il bookshop ospita e propone oltre ai molti gadget dedicati ad Escher e alle sue opere, un'ottima e attenta selezione di testi e cataloghi dedicati alle arti per adulti e ragazzi.
Una volta assaporato tutto questo, rallentiamo per una pausa culinaria prima di rientrare prima di iniziare il rientro con gli occhi ancora pieni di bellezza.
Arrivederci Ferrara!
09 maggio 2024
martedì 7 maggio 2024
Visita alla Collezione Salce a Treviso
Un pomeriggio libero si trasforma nella visita alla Collezione Salce a Treviso, una raccolta di circa 25.000 manifesti pubblicitari illustrati, acquistati nel tempo da Ferdinando Salce, detto Nando.
L'esposizione della Collezione Salce si sviluppa in due diverse sedi e l'offerta museale non ha configurazione permanente al fine di poter esporre l'immane collezione a rotazione in mostre tematiche.
La prima sede, il complesso di San Gaetano, ospita manifesti legati al Futurismo e rappresenta la pubblicità negli anni precedenti il secondo conflitto mondiale, su cui spiccano le attività produttive e le imprese automobilistiche ed aeronautiche.
Stili moderni per il tempo, linee pulite e colori vivaci, capaci di accattivare l'osservatore, descrivendo allo stesso tempo i prodotti rendendoli parti del manifesto senza essere rappresentati in maniera didascalica.
La prima sede non è molto estesa e si visita velocemente e dopo essere usciti per raggiungere la seconda ci perdiamo tra vie strette e poco trafficate, tra portici ed acqua del Sile e del Cagnin.
La seconda sede è presso la Chiesa di Santa Margherita, al cui interno è stata realizzata una struttura a più piani che ospita uffici e uno spazio espositivo che si apre sotto la grande copertura a capriate lignee.
Una video installazione ripropone una ricostruzione per far conoscere ai visitatori, in un'esperienza immersiva, gli affreschi salvati, recuperati e conservati in altra sede,
Qui sono esposti manifesti che raccontano le Vacanze Italiane, il boom e la scoperta del turismo, che diviene fenomeno di massa, e le molte località disseminate nel Bel Paese.
Le pubblicità rappresentano località di villeggiatura, dalle spiagge ai monti, ma anche la rappresentazione della ricchezza culturale, storica e naturale del nostro paese.
Bellissime composizioni grafiche dai tratti e dalle figure semplici, a volte stilizzate ma evocative di luoghi di cui innamorarsi.
L'esposizione è completata da alcune video installazioni che proiettano e presentano avvolgendo i visitatori molti materiali della collezione, in particolare sul tema della donna e dei film.
La Collezione Salce è stata una piacevole scoperta e al termine della visita dolci pensieri e dolci momenti continuano a tenerci compagnia.
domenica 10 marzo 2024
Visita guidata alla Tipoteca Italiana a Cornuda (TV)
Ieri pomeriggio siamo entrati in punta di piedi nel mondo della tipografia grazie alla visita guidata alla Tipoteca Italiana - Museo della Stampa e del Design Tipografico a Cornuda (TV), una meraviglia del nostro territorio.
Gli spazi recuperati e restaurati sono stati a lungo impiegati dalla famiglia Antiga che si occupa di tipografia (Grafiche Antiga).
A seguito del trasferimento per l'espansione produttiva, gli spazi sono divenuti museo, testimonianza di archeologia industriale dell'attività del canapificio e della tipografia allo stesso tempo.
Sicuramente la vista per le molte cose da osservare, l'udito che immagina il suono delle macchine per la stampa in funzione, l'olfatto per l'odore pungente di inchiostro e metallo che pervade i locali.
La visita si sviluppa nelle varie sezioni del museo partendo dall'invenzione dei caratteri mobili a cura di Johannes Gutenberg.
La visita ci porta fino alla biblioteca della Tipoteca dove possiamo osservare la collezione di libri dedicati alla tipografia e al carattere e riflettere insieme sui font, sulle loro caratteristiche e su come la loro scelta non dovrebbe essere una cosa casuale ne tanto meno banale.
Arrivederci Tipoteca e chissà che la prossima volta sia per sporcarsi le mani in qualche laboratorio creativo.