La posta mai immaginata
Da lunedì 12 aprile sei conferenze digitali dedicate al mondo della posta, raccontato da chi lo interpreta come strumento d’arte, conservazione, cultura, intrattenimento.
Milano - Posta non è solo multe o pubblicità. Nel tempo, e ancora adesso, è economia, politica, sociologia, cultura… Basta andare oltre ai luoghi comuni. E lo stesso si può dire per uno dei suoi simboli, il francobollo. Dietro vi sono secoli di civiltà, dalle lettere babilonesi agli attuali fenomeni del commercio elettronico e dei ciclofattorini: anche questi, se si vuole, rappresentano elementi interessanti.
A intervenire con le proprie conoscenze ed esperienze, quanti fanno del comparto uno strumento d’arte, conservazione, cultura, intrattenimento.
Il ciclo di incontri "La posta mai immaginata" è organizzato dal "Tavolo dei postali", nato nel 2018 da un'idea dell'Istituto di studi storici postali "Aldo Cecchi" onlus di Prato, l'Unione stampa filatelica italiana e il quotidiano on-line specializzato nel settore postale "Vaccari News", e promosso dal Museo Storico della Comunicazione.
Tra i vari incontri il terzo dal titolo Mail art per affrancare la libertà della comunicazione creativa è dedicato al tema della mail art o arte postale.
Mail art... comunicazione creativa, movimento artistico, fenomeno sociale, condivisione poetica... sì, l'arte postale è tutto questo. Ma vi è anche un altro importante aspetto: il desiderio di non conformarsi a un mercato (quello dell'arte, per intenderci) che quasi sempre inibisce la vera ricerca artistica. Fin dalla sua nascita, a metà degli anni Sessanta, la mail art grazie soprattutto a Ray Johnson, si è diffusa in tutto il mondo come vera e propria rete internazionale, permettendo la libera circolazione di idee, arte e cultura underground.
Ospiti di questo Terzo incontro sono il mailartista Ruggero Maggi e l’ideatore della Galleria virtuale italiana di arte contemporanea Sandro Bongiani.
Al seguente link è possibile rivedere la registrazione della serata dedicata al mondo della mail art.
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