Mi sono più volte soffermato a
pensare al tema del comunicare
l’architettura e il design.
Mi piace affrontare questo
argomentare scomodando e citando Bruno
Zevi, che nel 1973 scriveva il libro “Il linguaggio moderno
dell’architettura” edito da Einaudi. Nella premessa, dal titolo “parlare
architettura”, Zevi spiega l’assenza
di una codifica per l’architettura
ad eccezione del classicismo. “Senza una
lingua, non si parla” esprime categoricamente nella prima parte mentre
conclude così la premessa al testo “Questo
lavoro ha l’ambizione di ogni atto eretico: suscitare il dissenso. Se
innescherà uno scontro, avrà raggiunto lo scopo: anziché parlare sino al tedio
di architettura, finalmente parleremo architettura.”
Bruno Zevi |
Certo l’argomento trattato da Zevi è decisamente più ampio e riguarda
non tanto la comunicazione bensì il
linguaggio architettonico, inteso come atto progettuale.
Nonostante questa diversità di
argomento, la citazione sopra riportata mi ha portato a partire con la mia
riflessione da un assoluto e cioè che l’architettura
e il design siano essi stessi comunicazione. L’architettura comunica
le funzioni, gli spazi, un sistema urbanistico, edilizio e sociale fatto di
luoghi che interagiscono tra loro e persone che li vivono.
Il design comunica usi, abitudini e costumi di utilizzare gli spazi e
gli oggetti che in essi sono contenuti e che ci circondano.
Le nostre vite sono in continua
relazione con gli spazi che ci ospitano e con gli oggetti che ci circondano e
che utilizziamo. Ma ogni spazio, ogni oggetto, ogni forma, ogni colore assume
importanza in relazione all’assolvimento di una specifica funzione, alla
risoluzione di un problema come ci ha insegnato Bruno Munari, il cui
fine ultimo è quello di migliorare la qualità di vita.
Problema > Soluzione
Bruno Munari
|
I vari elementi che formano un
edificio o un oggetto, la luce, la forma, la tecnologia, i materiali diventano
essi stessi strumenti di comunicazione, un linguaggio figurativo che trasmette
sensazioni ed emozioni alle persone che li vivono. Va da se che comunicare architettura e design significhi comunicare queste relazioni vitali tra uomo ed
edificio, tra uomo e oggetto di design.
Tale comunicazione credo ruoti obbligatoriamente
attorno al tema delle necessità.
Vi è innanzitutto la necessità
da parte del pubblico di avvicinarsi e comprendere i prodotti, siano essi
edifici o oggetti, con il cui processo evolutivo hanno poca familiarità,
capirne il senso, la funzionalità, l’estetica, il modo di utilizzo.
Allo stesso tempo progettisti, architetti
e designer sentono la necessità di trasmettere da dove nasce una singola idea, sentono
il bisogno di spiegare il pensiero e la filosofia che c’è dietro ad ogni singolo
progetto.
Infine vi è la necessità commerciale
di parlare di architetti e designer, dei loro prodotti e delle loro opere,
siano esse di architettura o di design, per poter vivacizzare i diversi
mercati e canali di vendita, oltre che far crescere la conoscenza e la cultura
di queste due discipline.
E’ Luciana Ravanel, titolare
dell’agenzia Ante Prima Consultants di Parigi, esperta in
promozione e comunicazione di architettura
e design, a venirci in aiuto per
districarci su tali temi.
In una recente intervista* sul
tema del comunicare l’architettura,
di cui consiglio la lettura completa, rispondendo ad una domanda sul perché la
comunicazione sia un veicolo prezioso per l’attività dei progettisti risponde “Comunicare significa potersi esprimere, instaurare
un dialogo diretto con i committenti, difendere le proprie idee. Bisogna saper
comunicare a vari livelli e a diversi interlocutori – al pubblico, ai
committenti, alla stampa – e bisogna essere efficaci con tutti...”.
pubblicazioni edite da Ante Prima |
Comunicare l’architettura e il design risponde quindi all’esigenza di dare visibilità a idee,
progetti e progettisti, raccontando storie di uomini, edifici e oggetti. Questa
comunicazione ha però un ruolo più profondo, un ruolo educativo per fornire a
chiunque gli strumenti finalizzati alla creazione di una capacità di lettura,
analisi ed elaborazione di immagini, idee, progetti, prodotti.
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