Figlio
del già famoso 78 giri, il vinile è
passato alla storia per essere stato uno dei maggiori supporti per la
memorizzazione di segnali sonori prima dell’avvento della tecnologia digitale.
A
dire il vero l’inizio di questa straordinaria avventura si deve all’ideazione già
nel 1888, da parte di Berliner, di un disco a piastra con dei solchi realizzato
per essere inserito ed utilizzato nei giocattoli parlanti.
Questa
prima tipologia di disco, che funzionava a 70 giri al minuto, fu utilizzata per
quasi un decennio esclusivamente nei giocattoli per poi iniziare ad essere
utilizzata per la registrazione e diffusione di suoni e musica. Solo nel 1925
l’evoluzione tecnica porta ad ottenere un disco a piastra realizzato in
gommalacca e funzionante a 78 giri al minuto, che permise di ottenere un
maggiore tempo di registrazione e di ascolto.
Si
deve aspettare il 1948 per veder la nascita del primo vinile che si differenzia dai 78 giri per il materiale con cui è
realizzato. Il nuovo supporto anziché in gommalacca viene realizzato in PVC
grazie al boom economico del dopo guerra ed all’evoluzione della tecnologia
chimica. L’utilizzo di questo materiale innovativo ha permesso la realizzazione
di solchi più piccoli che hanno portato alla diminuzione a 33 giri al minuto e
al conseguente ulteriore aumento del tempo di ascolto.
Il
vinile si presentava come un disco a
piastra nero, ma proprio l’innovativo materiale ha permesso nel tempo la
realizzazione anche di dischi di colorazioni differenti per una scelta
esclusivamente commerciale ed estetica.
L’utilizzo
in massa del vinile ha avuto una
vita lunga e felice resistendo anche all’avvento della musicassetta negli anni
ottanta. Solo l’avvento del compact disc negli anni novanta ha decretato il
declino e la fine dell’era del vinile.
Nonostante
questo calo della produzione e delle vendite del vinile, che non è mai stato totale, i puristi della musica e alcuni
cultori del vinile e dell’alta
fedeltà continuarono ad acquistare ed utilizzare i dischi a piastra in virtù
della maggior naturalezza resa dal supporto analogico rispetto a quello
digitale.
Anche
molti dj, nonostante l’avvento della tecnologia digitale, hanno continuato ad
utilizzare il vinile nelle loro
attività e performance. Non a caso la distribuzione destinata alle radio ed ai
dj ha continuato ad essere sviluppata anche in vinile, oltre che su cd.
Da
alcuni anni la produzione e la vendita del vinile,
sia per nuove registrazioni sia per ristampe, sono tornate a crescere
notevolmente, nonostante raggiungano una piccola percentuale delle vendite complessive
legate al mondo musicale.
Keith
Caulfield direttore per una delle più prestigiose classifiche internazionali in
riferimento alla crescita della ripresa del vinile ha dichiarato "Una
crescita folle, che trova il suo fondamento in un mercato dal potenziale non
ancora pienamente sfruttato. Il vinile raggiunge due tipi di consumatori:
quelli più anziani che lo ricordano con affetto e magari posseggono ancora un
giradischi, e quelli più giovani a cui piace avere in mano una copia fisica del
disco e ammirarne la copertina".
Parallelamente
si è sviluppato un particolare lettore laser che permette di utilizzare i
vecchi vinili senza danneggiarli ed
usurarli.
La
crescente attenzione al modernariato e al vintage nel campo dell’arredamento e del design ha fatto crescere l’interesse per il vinile anche in questo settore.
Sono molte infatti le rielaborazioni ed i riutilizzi di vecchi dischi danneggiati o non più utilizzati per creare arredi e complementi d’arredo. Altri oggetti meno pregiati nascono invece copiando le fattezze dei vecchi dischi senza utilizzarne di originali.
Un
particolare progetto legato proprio al riuso del vinile, è portato avanti da un’azienda ungherese che trasforma in
occhiali i vecchi dischi recuperati nei mercatini di Budapest.
Per
i cultori e gli appassionati del vinile
si trova un po’ di tutto, dalle ciotole da cucina alle tovagliette, dai
fermalibri ai blocchi per appunti, dagli orologi ai lampadari.
Sempre
e solo con un inconfondibile stile vintage.
Nessun commento:
Posta un commento