C’è
un piccolo borgo a due passi dal mare, alla periferia sud di Bari, immerso tra
la tranquillità del contesto abitativo e ampi spazi verdi. È qui che è nato e
si sta sviluppando il progetto Villacolle.
Più
che un luogo, si tratta di un progetto educativo a misura di bambino basato
principalmente sulla creatività.
Una
sorta di scuola delle arti, una scuola laboratorio che gioca con le immagini,
le parole, la natura.
Come
bambini curiosi corriamo a scoprire assieme e grazie ad Annika De Tullio e Alma Tigre questo
straordinario progetto e questa metodologia di apprendimento innovativa, a
misura di bambino.
gdl Quando e come nasce l’idea, il
progetto Villacolle?
Annika Il progetto Villacolle nasce
ufficialmente il 5 settembre del 2011 con l’apertura di un asilo nido. Le sue
radici circa venti anni fa, quando fui letteralmente invasa da una frase di
Paul Klee: "Pur non
così temerario da pensare di capire il nocciolo della creatività, sono curioso
di spiarla quanto più è possibile". Con una laurea all’Accademia di belle arti di Bari in scenografia e
costume e un innamoramento verso la scuola del Bauhaus.
Grazie
alle parole di Klee sono entrata nelle scuole, dapprima private e poi anche
pubbliche.
E’ in una di queste scuole che ho conosciuto Alma Tigre. In quel periodo
aiutavo anche nella selezione del personale e il suo curriculum l’ho subito
trovato interessante, chiamata e assunta! Liceo pedagogico, laurea in lettere,
tutto con il massimo dei voti, musicista e soprano… insegnante e artista.
Nacque dalla nostra conoscenza e amicizia la voglia di sperimentare sempre di
più; spettacoli teatrali per bambini, laboratori, un giornale rivolto alle
famiglie, bambini e docenti e quello che poi sarebbe stato l’inizio di un NUOVO
METODO di lavoro per bambini dai 3 ai 10 anni tutto improntato sullo sviluppo
creativo… da quindici anni lavoriamo con il Kinder Bauhaus, da circa otto anni
con bambini dai tre mesi. Allora non avevamo ancora un nome per questo Metodo
tutto da elaborare e sperimentare.
gdl Il vostro progetto mette perciò
insieme educazione ed arte. Ci sono nel vostro progetto e lavoro personaggi di
riferimento, educatori ed artisti che arricchiscano il progetto con elementi
essenziali?
Annika + Alma L’essenziale di questo metodo è la
SEMPLICITA’. Abbiamo da sempre pensato a una “scuola delle arti”, un Bauhaus
dei bambini, come la scuola tedesca che per prima mise insieme arte e
funzionalità. Abbiamo riscontrato in alcuni pedagogisti alcune tesi che
avallavano le nostre intuizioni circa l’uso dell’arte nella didattica e della
pratica, dell’esperienza personale come unica strategia vera per garantire a
tutti la personalizzazione dell’apprendimento. Ciascun bambino, a qualsiasi
età, si confronta con l’esperienza secondo le proprie possibilità. Bruner si è
speso molto in tal senso, e prima di lui Rousseau, artisti come Munari, o
filantropi come Steiner. L’arte costituisce una piattaforma d’apprendimento
privilegiata perché nasce dal genio e dalle mani dell’artista e dunque lo
coinvolge in tutto il suo essere: basta osservare un bambino per rendersi conto
che è il suo naturale modo di porsi difronte all’esperienza. Furono Kandinskji,
Mirò, Picasso e Klee tra gli artisti, i primi a cogliere la spendibilità artistica
della natura infantile.
Attualmente
un equipe di esperti nella Scuola di Palo Alto, negli Stati Uniti, sta
conducendo degli studi sulla creatività che confermano le nostre intuizioni. Numerose
sono le pubblicazioni a riguardo firmate da luminari come Cottreaux, Runko. Da
noi è un metodo: KINDERBAUHAUS!
gdl Quale è il valore aggiunto di
un’educazione legata all’arte e alla cultura fin dalla tenera età?
Alma Il valore aggiunto si racchiude fortemente in una frase
di Munari che dice: la mente deve essere
pronta, libera ed elastica, non deve conservare nessun modello se non a scopo
culturale e di studio. La creatività e con essa la fantasia e l’invenzione,
devono essere sempre disponibili e funzionare in perfetta armonia. Non si
devono avere preconcetti, idee fisse, modelli predefiniti, stili da perpetuare.
Tutte queste cose frenano la libera manifestazione della creatività.
Ed è
così che un foglio può essere il luogo dove immaginare il proprio mondo
possibile: diventa una casa, un giardino, un posto per giocare. Il foglio e' la
strada della matita, del colore, di una penna, di un tappo: la finestra da cui
guardare la mamma, il papà, me stesso come mi vedo adesso.
Un foglio fa un inchino e improvvisamente vi appare una linea invisibile che lo
divide in due e sopra c'è il cielo e sotto c'è il mare...
La
linea dell'orizzonte scompare all'occhio che guarda dividere il cielo col mare
e appare a segnare il foglio delle mie storie. Diventa il rigo su cui scrivere:
la scrittura è un disegno con un senso diverso da quello che si vede… la
scrittura si vede, ma si legge… ti chiede di andare oltre la forma che sta nel
disegno, per fare della forma una parola… il segno sta nel disegno e significa
qualcosa… anche chi non sa scrivere lettere significa:
significa che vuol dire qualcosa. Imparare a scrivere vuol dire imparare a
usare la forma per far vedere cosa significa… e il segno l’ho fatto io, perché
lo so fare!
Un
foglio può essere largo stretto, lungo, corto, accartocciato, bucato, bianco,
colorato, strappato ... un foglio può essere. Un foglio schiude la paura del
vuoto, di quello che non si vede, che non c'è ancora e allora posso cominciare
a raccontare quello che vedo, quello che sento, quello che mi invento. Un
foglio può stare in orizzontale, in verticale, in obliquo, sospeso, appiccicato
con lo scotch o con la colla, legato a un filo, chiuso in un libro,
galleggiante su una pozzanghera d'acqua. Il foglio è il luogo in cui si
trovano l’identità e la forma: l’ombra. Io esisto. La luce mi incontra e si
ferma. La luce e il buio sanno stare insieme: davanti e dietro di me. Sopra e
sotto di me. Danzano e diventano colore e movimento Un foglio può essere di
carta.... Ma anche di cartone, di corteccia d'albero, di plastica sottile e
trasparente.
Un
foglio è il pavimento della stanza in cui gioco, è lo spazio come l’ho vissuto
io, come lo faccio io.
Tutto questo e' KINDERBAUHAUS.
gdl Anche gli ambienti non sono un
elemento trascurabile. Verde, tranquillità ed eco compatibilità. Immagino sia
il risultato di una scelta precisa. Da dove prende vita e come si è sviluppata?
Annika + Alma Villacolle è una villa di fine
Ottocento circondata da un bellissimo parco, con la zona dell’agrumeto e l’orto
di cui si occupano i bambini. Gli ambienti sono naturali ed ecologici, ogni
stanza ha un colore diverso, abbiamo una biblioteca tutta in cartone per i
bambini e i genitori.
Prende
vita dalla volontà di educare i bambini verso la Felicità intrecciata con lo
sviluppo dell’Osservazione. I nostri piccoli innaffiano, si prendono cura di un
germoglio, i nostri bimbi dipingono le loro emozioni ascoltando musica jazz,
classica, contemporanea; nessun megagioco gonfiabile, Play ground, ma solo
alberi, pigne, fiori, formiche… I bambini sanno giocare con quello che a un
adulto può apparire il nulla e invece è tutto.
Caro
Giorgio tutto questo sicuramente prende vita dall’esperienza, dall’aver
conosciuto tante realtà scolastiche e tutte con metodologia “standard”… schede
prestampate con grandi mele rosse e l’indicazione data al bambino di colorare
rispettando i bordi, libri con immagini stereotipate, il sole giallo con raggi
e faccino, casetta col tetto a spiovente ed una striscia azzurra a raffigurare
il cielo… nulla di più sbagliato per tantissimi motivi. A Villacolle non ci
sono schede o libri… ma i bambini costruiscono il loro libro, la loro
esperienza, pur raggiungendo gli stessi obiettivi didattici… anzi è come se
conquistassero i cinque sensi più il sesto.
gdl Ascoltando quanto detto la mente
vola subito al movimento Bauhaus. Ci sono e quali sono i punti in comune con
quello che è stato uno dei più interessanti movimenti artistici e culturali del
novecento?
Annika Il Bauhaus è la scuola delle arti e
mestieri attiva a Weimar in Germania dal 1919 al 1925, poi a Dessau fino al 1932 e per un ultimo anno a
Berlino.
Il
termine Bauhaus era stato ideato da Walter
Gropius, architetto e
designer, prendendo spunto dal termine medievale Bauhütte che
indicava la LOGGIA DEI MURATORI.
Ritengo
che Gropius ci abbia pensato non poco nel scegliere un nome con così tanti
significati intrinsechi, la LOGGIA è un elemento che in architettura definisce
un luogo, una costruzione aperta integralmente almeno su un lato come un
portico, coperto e solitamente sostenuto
da colonne ed archi.
Loggia
dei MURATORI. AH CHE MERAVIGLIA!!! Pensando ad un muratore vengono
immediatamente in mente le mani, mani sporche di gesso e in movimento, immagino
la forza del costruire, dell’immaginare e realizzare. Il bello diventa anche
utile.
Da
qui l’idea di KINDERBAUHAUS: un metodo che parte da questa idea e che fa leva
sui processi percettivi e cognitivi di ciascuno per l’apprendimento.
gdl Il vostro progetto potrebbe essere
la continuazione di quel Bauhaus, tristemente interrotto dall’avvento del
nazismo e dagli eventi bellici? Il Bauhaus ha ancora messaggi da trasmettere ai
giorni nostri?
Annika Parto dall’ultima domanda:
sicuramente SI! Questo l’ho imparato negli anni dell’Accademia dove ho avuto
l’onore di conoscere un grande architetto, docente all’Accademia di Belle arti di
Bari e di Venezia fino a qualche anno fa.
Il
suo nome è Franz Falanga. Un insegnante unico. Negli anni ci ha unito e ci
unisce ancora una grande amicizia. Certa, che sono quella che sono
professionalmente grazie a lui. Per Franz il Bauhaus fu interrotto sul più bello,
aveva ancora molto da dire e noi ne siamo convinti. Il nostro è un Bauhaus per
l’educazione, per i Bambini, certo ispirato a quel Bauhaus e con molti punti in
comune, ma che nel tempo ha maturato obiettivi nuovi e a noi sconosciuti…
questa è la meraviglia, un metodo che si rinnova in continuazione. Uno studio
continuo sugli stimoli dati solo dall’osservazione dei bambini e del loro fare,
creare, costruire meraviglie.
gdl Vi era una scuola in Italia, in
Toscana, che a mio avviso ha avuto nel suo metodo alcuni tratti in comune con
il vostro progetto. Si tratta della scuola di Barbiana, dove don Lorenzo
Milani, prete e maestro, educava i suoi bimbi con il “metodo” dell’imparare
facendo, sperimentando le più svariate tematiche e tecniche. Avevate mai pensato
a questa affinità?
Alma Ci abbiamo pensato. In comune abbiamo il privilegiare
l’esperienza, il brain storming, il partire dalla pratica per elaborare la
teoria, il tutoraggio fra pari, ma rispetto a Barbiana abbiamo come strumento e
strategia di lavoro l’arte in ogni sua forma, degli obiettivi precisi e
stabiliti nel tempo. Da qui un metodo vero e proprio, rispetto a Barbiana. Don
Milani puntava principalmente a usare la scuola e quindi l’educazione, come strumento
per la promozione della persona. Il nostro principale obiettivo è lo sviluppo
della creatività, che contribuisce alla promozione sociale della persona.
gdl Il progetto Villacolle è
replicabile, quantomeno negli intenti e nei tratti principali, in altre scuole?
È possibile che con il tempo si crei una rete legata a questo metodo educativo?
Annika + Alma Una rete
virtuosa ha già cominciato a generarsi alimentata prima dalla curiosità dei
genitori che si sono avvicinati a Villacolle, poi dall’interesse degli addetti
ai lavori, insegnanti, psicologici, attratti dai commenti dei genitori circa i
risultati raggiunti dai bambini, la loro felicità nel venire all’asilo o a
scuola, la pet education, l’orto, l’arte per imparare a leggere e scrivere, le
chiacchiere tra bambini in spagnolo, italiano o inglese. Allora ci hanno
chiesto di parlarne, di andare da loro, nelle loro scuole a spiegare, a
contagiare.
Stiamo
preparando la nostra prima pubblicazione sul metodo e una serie di “quaderni”
operativi, per poter rendere nel tempo assolutamente replicabile il progetto.
Pur mantenendo la convinzione che ogni Villacolle del futuro sarà diversa. Non
migliore o peggiore. Sempre, però, diversa.
Da
qualche anno, con successo, portiamo pezzetti di Villacolle nelle scuole pubbliche
o private che ce ne fanno richiesta, attraverso progetti con i bambini e
formazione alle insegnanti. Non siamo “gelose” del nostro metodo, il nostro
sogno è divulgare il più possibile per il bene dei bambini e del loro futuro.
Un bambino creativo sarà un adulto creativo capace di superare qualsiasi crisi
e difficoltà!
gdl - Grazie mille, del vostro “vivere
ed educare colorato” e dei vostri splendidi sorrisi.
Annika + Alma Grazie a te che ci hai dato questa
importante possibilità di parlare di una scuola, di un metodo che giorno dopo
giorno sta raggiungendo con piccoli passi tutto il territorio nazionale.
www.villacolle.org
Tutte le immagini dei bimbi e delle attività sono di proprietà di Villacolle
che ne detiene diritti ed autorizzazioni
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