mercoledì 21 settembre 2016

Ci avviciniamo velocemente alla seconda edizione della Bologna Design Week...

Ancora una volta il centro storico bolognese sarà invaso di design in occasione della seconda edizione della Bologna Design Week, la manifestazione dedicata alla cultura del design ed alla valorizzazione del territorio.

Bologna Design Week è un evento culturale che mappa la creatività diffusa, attivando collaborazioni inedite tra istituzioni, imprese, progettisti, università, enti di ricerca, associazioni e privati.


Per una settimana la Bologna Design Week coinvolgerà antichi palazzi della città, gallerie e location inedite, che verranno riconfigurati per accogliere mostre, workshop, esposizioni, presentazioni di volumi, conferenze e design talks, per riunire le eccellenze culturali, produttive e creative del territorio, in un sistema integrato di comunicazione che permetta l’attivazione di sinergie tra industria, cultura e creatività.

Molti sono gli eventi imperdibili di questa edizione che potete trovare nel programma completo della manifestazione.

Come lo scorso anno, per me sarà l'occasione di vedere da vicino quanto accadrà presso l'ex atelier Corradi, ora Cavallo Spose. Questo luogo magico, rappresenta una perla dell'architettura bolognese del Novecento, un luogo dove bellezza si è fermata nel tempo.
Potete ammirare tale bellezza in questi splendidi scatti realizzati da Michele Levis del Fotostudio L+M.





E' qui infatti che sarà ospitata l'esposizione Un percorso sul filo della creatività - Fashion & Design, curata da Lorena Zúñiga, con cui ho il piacere di collaborare insieme ad altri professionisti, in un team di progetto davvero unico ed affiatato dal punto di vista umano e professionale.


Presso l'ex atelier Corradi è un gran fermento tra set fotografici, sopralluoghi, allestimenti, affinché tutto sia pronto per l'esposizione della prossima settimana... 

Da parte mia, buona Bologna Design Week a tutti!!!



Potete trovare approfondimenti e informazioni:
Bologna Design Week - www.bolognadesignweek.com

mercoledì 14 settembre 2016

Andrea Reggiani, la ceramica tra artigianato, design e arte.

Gironzolando nel cuore di Venezia, tra calli e ponti, non è difficile imbattersi in un luogo affascinante, un laboratorio di progettazione e produzione ceramica. E’ proprio a Campo Santa Margherita che nasce e vive Reggiani Ceramica.
Ho avuto il piacere di incontrare Andrea Reggiani, durante alcune esposizioni e finalmente c’è stata l’occasione di fermarci a chiacchierare. Romano d’origine, dopo essersi formato allo IUAV, avvia questa attività spinto da una forte passione, scegliendo proprio Venezia come luogo dove mettere le sue radici artistiche, creando relazioni e collaborazioni che rispecchiano una delle caratteristiche che rendono unica, se ancora ce ne fosse bisogno, la famosa città lagunare: l’incontro e la convivenza di molte culture.


gdl Andrea, la ceramica è diventata la tua passione ed il tuo lavoro… Da dove ha origine la scelta della ceramica?

AR Il primo contatto con la ceramica fu durante le scuole superiori. All'epoca frequentavo il Liceo Artistico Modigliani di Padova, tra le varie attività che davano libertà alla fantasia era presente un corso di figura e modellato dove, dal disegno, si poteva plasmare mediante l'argilla, dai piccoli bassorilievi alle figure a tuttotondo. Non fu però uno dei corsi in cui spiccavo per bravura ma fu più una “lenta tortura” fatta per la maggior parte di rotture e fallimenti. La sola modellazione figurativa e decorativa di statue, mezzi busti e particolari del David di Michelangelo, mi fece definitivamente odiare questa materia. Da li a poco ci fu la possibilità di partecipare ad un workshop presso alcuni laboratori di incisione. Fu una buona scusa per farmi dieci giorni ad Urbino presso La corte della Miniera. Una vecchia Miniera restaurata tra le colline marchigiane in piena primavera. Subito conobbi il mio futuro mentore, Roberto Aiudi, un giovane ceramista dalle  grandi capacità artistiche e didattiche. Lui faceva oggetti “utili”, cose da usare ogni giorno. Colori, pigmenti, forni incandescenti e tecniche antiche rendevano i suoi pezzi unici e pieni di forza, rispecchiavano lui, il suo carattere e la sua sensibilità. Rimasi folgorato, anzi cotto. Da questo iniziò la mia passione e l'amore per questa arte senza tempo.


gdl I tuoi prodotti si collocano a  metà tra oggetti artigianali e opere d’arte. Quale è la tua visione su questo aspetto? Ti senti più artigiano o artista?

AR Un oggetto o un opera “d'arte” sono per me l'equilibrio tra tecniche artigianali e capacità progettuali che si materializzano in qualcosa che non ci si stanca mai di guardare. Mi definisco un artigiano con buone capacità progettuali.


gdl La lavorazione della ceramica ha origini e sfrutta tecniche antiche. Quanto è importante la sperimentazione e la ricerca per abbinare a queste tecniche quel qualcosa in più che caratterizza i tuoi prodotti?

AR Spesso l'errore che sembra compromettere un lavoro non è altro che una nuova strada. Quello che all'inizio sembra un difetto diventa invece il punto di inizio per una nuova fase di ricerca e sperimentazione. E' cosi che molti dei miei lavori sono nati. E' fondamentale produrre ma lo è anche sperimentare, saper fare e saper sbagliare, una cosa che mi stimola e fa crescere non solo come artigiano.
gdl Rimanendo in tema di sperimentazione, hai dato vita ad un ambizioso ed interessantissimo progetto di stampa 3D applicato alla ceramica. Da dove nasce l’idea?
AR Il progetto nasce come sperimentazione del processo di stampa 3D applicata alla tradizione dei materiali ceramici. La macchina viene progettata e costruita artigianalmente nel mio laboratorio. I materiali e i processi si uniscono in una serie di test che esplorano i diversi gradi di interazione tra questi due mondi generando cosi una serie di forme non riproducibili con i classici strumenti e tecniche ceramiche.


gdl La tecnica della stampa 3D si va diffondendo sempre più. Come si armonizza questa tecnica moderna con un materiale e tecniche antiche?

AR La trasparenza della porcellana, il colore rosso della terracotta e le ruvide superfici del refrattario diventano velocemente oggetti e pezzi unici essendo il risultato di una serie di variabili matematiche/digitali e fisico/materiche. Le successive tecniche di cottura, finitura e colore sono le stesse che vengono usate da centinaia di anni nella tradizione ceramica.



gdl Quali sono i risultati che è possibile ottenere con la stampa 3D della ceramica e quali caratteristiche particolari ottengono i prodotti da te realizzati?

AR La Macchina/Robot che genera le forme lavora per sezioni/layer, i vari strati vengono depositati uno sull'altro. Questo permette di creare forme e sezioni molto complesse con spessori anche di due millimetri. La caratteristica principale che distingue questo tipo di processo è il grande numero di strati che compongono l'oggetto. Questa texture, che caratterizza il prodotto, non è mai identica, rendendo ogni oggetto unico grazie a delle piccole varianti della superficie. Quello che all'inizio sembra un difetto diventa invece il punto di inizio per una nuova fase di ricerca. Lo sguardo e le mani interagiscono con la macchina in movimento creando affascinanti errori non programmati. Nasce cosi l'interazione tra processo digitale e processo analogico.



gdl Quali sono gli sviluppi ed obbiettivi futuri di questo progetto che continua con grande successo?

AR L'errore è da sempre un mettersi in gioco e una nuova sfida. I nuovi progetti di stampa 3d sono legati alla trasparenza della porcellana e all’interazione con la luce  per illuminare gli ambienti della casa.



gdl Grazie mille Andrea, ci rivedremo presto ancora tra ponti e calli veneziane.





lunedì 12 settembre 2016

Un modo innovativo per riscoprire un vasto patrimonio artistico ed architettonico altrimenti non accessibile. La visita virtuale alla Chiesa di San Gottardo in Asolo grazie a Progetto ARK!

Durante la primavera 2016 vi ho raccontato la mia partecipazione e collaborazione professionale con il progetto ARK della Digisystem, progetto il cui intento è quello di fornire un supporto tecnologico dedicato ai settori della cultura, del turismo e della promozione del territorio.



Se ricordate abbiamo realizzato per il Museo Civico di Asolo ed in collaborazione con Arcangelo Piai fotografo, il tour fotografico della Chiesa di San Gottardo in Asolo.
All'interno del progetto mi sono occupato del coordinamento tecnico scientifico e della comunicazione.





Grazie alla tecnica della fotografia immersiva possiamo riscoprire e conoscere questo luogo affascinante e ricco di storia. Un modo innovativo per riscoprire un vasto patrimonio artistico ed architettonico altrimenti non accessibile.

venerdì 9 settembre 2016

Istantanee quasi live dell'inaugurazione della mostra dedicata a Le Corbusier alla Tipoteca Italiana


Le Corbusier. Sette Architetture
Mostra temporanea 8 - 17 settembre 2016 in Tipoteca Italiana
presso La Galleria del Museo 
Organizzazione Fondazione Architetti Treviso
Coordinamento Barbara Gracis e Gianfranco Pizzolato 
Curatore scientifico Prof. Paolo Faccio 
Università IUAV di Venezia



Pochi e veloci scatti rubati durante l'inaugurazione della mostra, 
ascoltando e dialogando sulle architetture di monsieur 
Le Corbusier, una tra le figure più influenti 
della Storia dell'architettura contemporanea.




mercoledì 7 settembre 2016

Il disegno industriale nella radio italiana

Una delle mie più grandi passioni da sempre è la musica. La radio mi affascina in tutti i suoi aspetti, dall’ascolto delle trasmissioni di ogni genere e lingua agli aspetti più tecnici del radiantismo, senza tralasciare la bellezza della radio quale oggetto di design.

Tra gli aspetti della storia della radio, quello riguardante il design richiederebbe molti approfondimenti e analisi, ad oggi solo parzialmente effettuati. Del resto l’Italia ha tradizioni importanti nel campo dell’arte e dell’estetica per trascurare il design degli apparecchi radio e, perché no, televisivi.

E’ stato un piacere scovare due pubblicazioni dedicate a questo tema ed edite dalla Sandit
Due pubblicazioni che rappresentano un punto di partenza per esaminare gli aspetti tecnici e storici che hanno caratterizzato le scelte e le soluzioni progettuali e di realizzazione di questo “elettrodomestico” che per tanti decenni ha costituito una compagnia insostituibile nonché un complemento d’arredo dei nostri ambienti.



La radio risponde alle diverse esigenze dei collezionisti di apparecchi da un lato, che cercano i soliti nomi e le rarità,  e dall’altro di coloro che, occasionalmente, cercano una radio per arredare ponendo attenzione alla forma, al colore, in definitiva al design


Nel tempo i migliori designer e architetti di tutto il mondo sono stati coinvolti dalle ditte e marche più famose e prestigiose, per progettare nuovi prodotti che rispondessero ai più moderni criteri del design industriale, facendo ottenere un vero e proprio valore aggiunto dell’apparecchio.


Alcuni tra i più famosi modelli di radio hanno rappresentato, e rappresentano ancora oggi, un vero e proprio “status symbol”, una vera icona del design Made in Italy.

Non è un caso che i migliori modelli della produzione italiana di radio, sono apprezzate in tutto il mondo ed esposte nei più prestigiosi musei ed esposizioni dedicate all’arte ed al design.


Brionvega radio TS 502 - 1964 
design di Marco Zanuso e Richard Sapper