venerdì 31 gennaio 2014

giornata di incontri

Ieri è stata una giornata particolarmente ricca di incontri con persone interessantissime e di spessore.

In primis l'incontro con l'architetto Franz Falanga con il quale si è disquisito di architettura, accostamenti di forme materiali. La discussione si è poi concentrata sul tema delle invarianti in architettura, quelle zeviane, quelle studiate e teorizzate da Falanga e altre possibili invarianti da approfondire e studiare.

La serata è stata dedicata alla partecipazione al summit dei responsabili di settore di AZSTILE, con cui collaboro. Un'occasione di confronto su prodotti di arredo e design, su strategie di comunicazione e vendita. Una serata davvero formativa, con persone davvero interessante e preparate!

Grazie di questa giornata.

mercoledì 29 gennaio 2014

Urbana146, arte e artigianato nel cuore di Roma

C’è un luogo nel cuore di Roma dove arte ed artigianato di qualità si incontrano. Quel posto è Urbana146.


L'ingresso a Urbana146

Un laboratorio che ha trovato casa in pieno centro a Roma, nel Rione Monti, sempre attento alla cultura e all’arte.
Un luogo vivo che rappresenta nel migliore dei modi la creatività e l’eccellenza della cultura italiana.
Un luogo dove artisti e artigiani hanno la possibilità di esporre e vendere le proprie opere, frutto di creatività, originalità, passione, talento. Opere di varia natura, realizzate con materiali e tecniche differenti.

In occasione dell’inaugurazione di questo laboratorio abbiamo avuto la possibilità di chiacchierare con chi anima questo luogo d’arte e artigianato: il direttore Claudio Miani e la curatrice Sara Pessato.

 
Alcuni momenti dell'inaugurazione di Urbana 146


Urbana146 è un luogo, un progetto. Ma chi c’è dietro a Urbana146?
C’è un gruppo di lavoro che da diverso tempo si occupa di promuovere la Cultura e ogni forma espressiva che a nostro giudizio meriti attenzione. Da oltre cinque anni gestiamo uno spazio a San Lorenzo, il Sinergy Art Studio, che si occupa prevalentemente di corsi, rassegne cinematografiche ed eventi teatrali e da quest’anno abbiamo deciso di aprire i nostri orizzonti verso l’artigianato italiano e internazionale e l’arredo ecosostenibile.

Scavando nella giovane storia di Urbana146, è facile scoprire che tutto nasce da un progetto precedente, La Maison des artistes. Si tratta di uno stop and go, di una ripartenza o di una naturale evoluzione del progetto?
E’ certamente una naturale evoluzione del primo Store che avevamo avviato lo scorso anno. Il cambiamento è stato dettato per offrire un servizio migliore ai nostri utenti, riservando un maggiore spazio agli artigiani e strutturando un apposito settore ai laboratori a vista, dove stiamo procedendo alla realizzazione di differenti Corsi: dalla Cermaica al Decoupage, dalla lavorazione dell’argento alla tessitura. Il cambiamento di nome è stato dettato principalmente da una ricerca di mercato portata avanti dal nostro staff, per meglio collocarci all’interno del reticolato territoriale. Essere più visibili e immediatamente identificabili.

Urbana146 ha vissuto poche settimane fa la sua inaugurazione con un notevole successo. Urbana146 sorge negli stessi ambienti che hanno ospitato La maison des artistes ma con un rinnovo dei locali e dell’arredo. La scelta è caduta su un arredo bioecologico, dalle linee essenziali e semplici. Sembra quasi si sia voluto far parlare gli oggetti ed i materiali. Quali le motivazioni e l’importanza di questa scelta per riuscire a creare postazioni di vendita altamente raffinate e personalizzabili a seconda delle esigenze espositive dell’artista e dell’artigiano?
Un particolare degli arredi bioecologici
nel laboratorio Urbana146 
La motivazione principale è stata quella di creare un connubio tra ciò che ogni singolo artigiano crea e il locale che ospita queste stesse creazioni. Abbiamo avviato così delle collaborazioni con differenti artisti e architetti di tutta Italia, selezionando accuratamente dei materiali che potessero ben rispecchiare questa nostra esigenza. Abbiamo così evidenziato come potesse essere interessante ad esempio avviare un discorso con Daniele Piazzola e Stefano Nodari che con il marchio DS Quadro hanno dato vita al progetto Join, un sistema modulare in legno ad incastro, liberamente assemblabile. Abbiamo avviato collaborazioni più strette anche con l’Accademia dello Zazar, progetto nato nel 2001 all’interno dell’Esercito della Salvezza, che ci ha fornito delle strutture costruite con materiale riciclato come i pallet. Ci siamo poi avvalsi di Marco Orlandi e delle Ecocentriche per tutto quel che riguarda l’illuminazione dello Store, anche in questo caso si tratta di creazioni nate da materiali di riciclo e recupero. Come è facile comprendere, la base del nostro progetto è l’utilizzo della rete, della comunicazione e dell’interscambio. Offriamo una vetrina su Roma, nel quartiere forse maggiormente attento alle nuove esigenze artistiche come è Monti, cercando in cambio di avere dei materiali e delle strutture di elevato pregio e valore, e ci sembra che per il momento siamo sulla strada buona per proseguire il nostro progetto.   

 

Qualcuno potrebbe obiettare che Urbana146 è semplicemente un negozio. Mi verrebbe da dire che oltre ad essere un negozio è un vero e proprio laboratorio. Un luogo di incontro tra persone, cultura e arte. A voi la parola!
Riprendo il discorso di poco fa. L’interscambio, la rete la conoscenza e l’attenzione verso tutte le persone che ci forniscono suggerimenti, consigli, idee, è proprio ciò che sta dietro a Urbana146. Crediamo che il punto forte di ogni attività, sia lavorativa che personale, sia la comunicazione. Bisogna confrontarsi e essere capaci a mutare la propria opinione quando ci si confronta con chi ne sa più di noi, o semplicemente con chi, avendo un’ottica differente dalla nostra, ci mostra delle sfumature che ci erano sfuggite. Urbana146 è esattamente questo, un laboratorio comunicativo, dove ogni artigiano propone non solo le proprie creazioni, ma la propria figura, la propria personalità, il proprio unico modo di intendere l’essere artista. 

Urbana146 ospita opere di differenti artisti ed artigiani, talvolta molto diverse tra loro. C’è qualcosa che le accomuna? C’è un filo conduttore che accompagna chi entra nel laboratorio?
Per l’appunto il filo conduttore è la comunicazione. Miriamo a selezionare artisti e artigiani che attraverso la propria opera comunichino quel che sono. Mi viene da pensare alle creazioni provenienti dal Cameroun, realizzate da Madame Monique, sarta locale, capace di trasformare dei pagnes in meravigliosi incontri di colore, per non parlare del gioco di linee realizzato da Pietro Zucca per dar corpo al nostro banco di accoglienza. Una scultura in ferro e vetro estremamente elegante e onirica al punto giusto. O la riproduzione del cargo Nereo, costruito interamente a mano nel 1956 da Manlio Miani e esposto nel nostro store. Ecco, il filo conduttore è il concetto di visivo, tutto è reale poiché visto e comunicante. Una sorta di calvinesco Palomar, un occhio che guarda, produce e rende vero ciò che è presente.

Un consiglio per tutti i giovani artisti ed artigiani che cercano di trovare la loro strada.
Beh, la cosa più semplice da dire è: non vi arrendete e credete in voi stessi, la cosa forse più importante è: abbiate il coraggio di non esser presuntuosi e ascoltate tutti quelli che vogliono darvi suggerimenti.

Grazie e in bocca al lupo.
Grazie a te del tempo e della pazienza.

giovedì 16 gennaio 2014

Evento formativo sui rischi di esposizione ai campi elettromagnetici

Mercoledi 22 gennaio 2014 parteciperò a Treviso ad un convegno di formazione sul tema dei campi eletrtomagnetici, tematica di estrema attualità sia per quanto riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro, sia per quanto riguarda la sostenibilità.
I campi elettromagnetici sono infatti un elemento da tenere in considerazione anche nella fase progettuale per garantire un ambiente salubre agli utilizzatori degli edifici, qualsiasi sia la destinazione d'uso.

Titolo del convegno

LA PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI 
ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI

Presentazione del convegno
La pubblicazione delle direttive 2012/11/UE e 2013/35/UE ha modificato i termini di entrata in vigore delle disposizioni relative al Titolo VIII - capo IV - del DLgs 81/08 per quanto riguarda le operazioni di valutazione dei rischi e la misurazione dei campi elettromagnetici. La complessità tecnica della valutazione dei rischi correlati a questi agenti fisici e la necessità di adottare misure di bonifica richiedono conoscenze approfondite e competenze specifiche per le figure aziendali della sicurezza che assieme ai consulenti tecnici collaborano ad attuare le azioni preventive. Il convegno fornisce in primo luogo le conoscenze legate alla fisica dei campi elettromagnetici, con particolare riferimento agli aspetti prevenzionistici; successivamente vengono affrontati gli aspetti normativi, gli obblighi del datore di lavoro e i pericoli per la salute dei lavoratori.

Relatori
dott. Giovanni MORO: direttore SPISAL ULSS 7 – coordinatore CPC Treviso
ing. Francesco BOELLA: INAIL - Settore Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento Territoriale di Venezia-Mestre
ing. Emiliano Boniotto: Univ. degli Studi di Padova – dottore di ricerca in Fisica Tecnica e collaboratore di UNIS&F
dott. Roberto Agnesi: direttore SPISAL ULSS 9
dott. Tomaso Tidei: direttore SPISAL ULSS 8

Convegno organizzato da:
Provincia di Treviso
Tavolo Tecnico Provinciale Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro della Provincia di Treviso
ULSS 7 Veneto
ULSS 8 Veneto
ULSS 9 Veneto

mercoledì 15 gennaio 2014

5000 visite, 5000 grazie

Un piccolo pensiero, un piccolo omaggio ad ogni visitatore che è passato di qua e che mi ha dedicato il suo pensiero ed il suo sguardo anche per pochi secondi....

5000 grazie


giorgio de luca

martedì 7 gennaio 2014

rappresentazione grafica di un progetto nella storia

Grazie all'articolo "Nella mente dell'architetto" a firma di Flavio Russo, apparso nella rivista Archeo dedicata al mondo dell'archeologia - numero 11 (345) di novembre 2013, è possibile intraprendere un viaggio nell'antichità alla scoperta delle antiche tecniche di raffigurazione, siano esse di rilievo o di progetto,  di edifici e strutture nel passato, attraverso reperti e opere che ne testimoniano la rappresentazione.


Di seguito si riporta l'incipit e altri due passaggi fondamentali dell'articolo.
Le attuali convenzioni grafiche vogliono che ogni oggetto possa essere rappresentato con tre proiezioni: una pianta, un prospetto laterale e un prospetto frontale.
Tre disegni perpendicolari ai tre assi ideali dello spazio, che, per la loro costante proporzione con la realtà, propriamente detta "scala", assurgono a linguaggio universale ovunque compreso, senza interpreti o dizionari.
Un linguaggio che è rimasto immutato fin dagli arbori della storia...
...
Una potenzialità ce costituì la premessa per utilizzare lo stesso disegno di rilievo nella progettazione: rappresentare in scala ciò che sarà consente di vagliare a priori pregi e difetti, eliminando i rischiosi adeguamenti in corso d'opera e le altrettanto aleatorie incertezze economiche.
...
La prima proiezione utilizzata fu il prospetto, seguito dalla planimetria definita "impronta" da Vitruvio, e infine dalla sezione verticale.
...
Da quanto riportato nella parte centrale, emerge quanto in passato si ponesse attenzione ad una puntigliosa e corretta progettazione, al fine di evitare inconvenienti durante la realizzazione e di controllarne i costi. 
Queste prassi dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) essere ancora di estrema attualità durante ogni nuova progettazione, in qualsiasi campo.

Tra le fonti storiche ed antiche sono numerosi gli esempi di come per costruire si faceva ricorso a planimetrie, prospetti e sezioni; sistemi ancora attualissimi e di utilizzazione corrente durante la rappresentazione grafica di un progetto.

Prendiamo ad esempio questo vignetta del Libro dei Morti di Nakhte, riportata anche nell'articolo.
Si può notare come al centro dell'immagine, oltre alla rappresentazione del funzionario e di sua moglie, sia rappresentata la planimetria di un edificio o del giardino e contornato da piante. 
Sulla destra invece la vista prospettica dell'edificio. Da notare come questo si trovi chiaramente posizionato sopra ad un basamento, probabilmente a protezione dalle frequenti piene del Nilo.

Vignetta dal Libro dei Morti di Nakhte, scriba reale e soprintendente all'esercito 
alla fine della XVIII dinastia, (1550-1070 a.C.)
 Londra, British Museum


L'invito è quello di cercare e leggere questo curatissimo articolo, ricco peraltro di una fornita documentazione fotografica.
Oltre ad un approfondimento storico sui temi delle rappresentazioni grafiche, l'articolo potrebbe fornire ad ogni progettista ottimi spunti da applicare nelle moderne rappresentazioni grafiche.


Buona lettura