Capita nella vita di incontrare
persone con le quali si entra subito in sintonia, con le quali si percepisce
immediatamente di avere feeling e con le quali si crea un legame.
È quanto mi è capitato con Lorena Zuniga, architetto cileno
laureata all’Universidad del Desarrollo di Santiago del Cile e successivamente
allo IUAV di Venezia e che attualmente vive ed opera in Italia.
Lorena si occupa di consulenze
nei campi dell’architettura, dell’interior design, della creazione di complementi d’arredo, tematiche che
approfondisce anche come docente in workshop e corsi.
Socia e collaboratrice del Fotostudio L+M di Bologna, si occupa di ideazione ed organizzazione di eventi
culturali e mostre a livello nazionale ed internazionale, sia per la
divulgazione dell’opera dello studio, sia quale consulente per realtà esterne.
La mia amicizia con Lorena ci
permette di avere un confronto tra due realtà differenti quali il Cile e l’Italia, i rispettivi modi di
progettare e le rispettive architetture.
gdl Lorena abbiamo un’occasione
importante per conoscere da vicino l’architettura
cilena. Ti andrebbe di raccontarci i tratti essenziali dell’approccio a
questa disciplina nel tuo paese?
LZ Mi fa molto piacere parlare di architettura.
Penso che non sia soltanto una
professione ma soprattutto una passione. Se mi chiedi come definirla non è
facile. Il Cile è un paese “giovane”. La base architettonica e’ di tipo
coloniale. Successivamente ci sono state influenze contemporanee soprattutto
nella capitale, Santiago.
Negli ultimi 20 anni lo sviluppo architettonico più conosciuto
all’estero si basa molto sulle “seconde case” generalmente realizzate fuori dei
limiti urbani e che permettono una libertà di azione fuori del normale. Al meno
cosi lo vedo da fuori. Tieni presente che sono da più di 13 anni in Italia.
gdl Lorena, sei arrivata in
Italia per amore, ma lasciamo fuori le questioni private. Quando sei arrivata
ti sei dovuta rimettere in gioco: nuovi studi per convalidare la tua laurea in
Italia, nuovi modi di approcciarsi al progetto
e all’architettura. Quali sono le
differenze che hai trovato in questi ambiti tra Cile ed Italia?
LZ Come hai detto bene mi sono
dovuta mettere in gioco nuovamente, con un'età che forse ti fa prendere tutto
in un altro modo. Non è stato facile prima di tutto perché ancora non parlavo
bene l’italiano, poi perché sono nata come studente di architettura all’inizio dell’”era digitale” ed ero ancora molto
legata al disegno a mano. Mi sono laureata in una università che non soltanto
ti formava in architettura ma ti
preparava a gestire un progetto a 360 gradi. Si dava molta importanza alla
progettazione antisismica, essendo il Cile un paese notoriamente soggetto a
forti terremoti. Qui ho trovato qualche differenza ma ho apprezzato il fatto di
rifare un percorso che mi ha fatto crescere professionalmente e anche a livello
personale.
schizzi di studio e plastico realizzati per la Tesi di Laurea
da Lorena Zuniga
gdl Arrivata in Italia hai deciso
di allargare i tuoi orizzonti e così oltre che di architettura, ti sei occupata di design, di formazione, di comunicazione,
di eventi. Un approccio multidisciplinare e creativo alla tua professione. Quale è il file rouge che lega queste differenti attività?
LZ Ti devo dire che il filo
conduttore di tutto è la mia anima inquieta e la voglia costante di mettermi
alla prova, di imparare cose nuove, di condividere conoscenze e collaborare con
gli altri, di creare sia nel campo dell’architettura
e del design anche eventi collegati
in qualche modo alla creatività.
Penso che intanto continuerò a coltivare le mie passioni e, imparando cose
nuove, realizzerò qualche sogno nel cassetto.
Concorso di idee per Corte dei Cordami
Isola della Giudecca . Venezia
Lorena Zuniga architetto e Ximena Fernández Turin architetto
Isola della Giudecca . Venezia
Lorena Zuniga architetto e Ximena Fernández Turin architetto
gdl Questo tuo approccio ti ha
portato ad ottenere la curatela di uno degli eventi della Bologna Design Week, importante evento dedicato al design che si terrà a Bologna tra fine settembre e inizio
ottobre. Quale sarà l’approccio ad un evento di tale portata?
LZ Sono veramente molto contenta di
partecipare come curatrice alla prima edizione della Bologna Design Week. L’idea è quella di fare una proposta un po’
diversa. Un mix di culture in uno spazio spettacolare com’è l’ex Atelier Corradi, attualmente Cavallo Spose (approffitto per ringraziare
la titolare della location, Lorella Cavallo),
che grazie alla sua architettura e all’arredo pensati e disegnati alla
perfezione dall’architetto bolognese Enrico De Angeli sono lo scenario perfetto
per accogliere una nuova generazione di designer
emergenti. “Il passato che ospita il presente”… Attraverso la luce del tempo.
gdl Ci puoi dare qualche
anticipazione sull’evento?
LZ L’idea è raccontarvi una
storia che avrà come filo conduttore i protagonisti, che sono gli oggetti creati
dai designer e il luogo, che “parla
da solo”. Non vi racconto di più cosi venite a trovarci.
gdl Grazie Lorena, tanto ci
ritroveremo presto in qualche palazzo bolognese.
LZ A presto. Grazie Giorgio,
sicuramente ci troveremo per vivere
insieme a tutto il team, che sta lavorando intensamente e che ringrazio, questa
settimana di design, eventi e creatività.
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