sabato 18 maggio 2024

M. C. Escher a Ferrara

Una giornata (e il racconto che segue) dedicata alla visita della mostra dedicata ad M. C. Escher a Ferrara.

Torno a Ferrara dopo molti anni, dopo esserci stato alcune volte in occasione del Salone Internazionale del Restauro, dedicato a tecniche e materiali per il recupero e il restauro degli edifici.

Il Castello Estense si apre alla nostra vista, mentre percorriamo una delle vie principali che portano verso il centro cittadino. Maestoso si erge con le sue mura e i suoi torrioni con il caratteristico rosso dei mattoni pazientemente e minuziosamente riposizionati dopo il terremoto del 2012. Percorriamo i ponti levatoi che permettono di attraversare il fossato che circonda il Castello, fino ad arrivare nella corte interna.


 

Successivamente ci spostiamo verso il Palazzo Municipale, proprio di fronte alla Cattedrale la cui facciata risulta articolata e ricca di elementi architettonici che la  rendono molto particolare. Un lato della Cattedrale risulta inoltre fiancheggiato da strutture che ospitano negozi e locali, costruite in aderenza all'edificio sacro e collegate tra loro da un porticato, che rendono la Cattedrale ancor più insolita e particolare.


Attraversando il centro cittadino si intuisce il motivo per cui Ferrara è la città delle biciclette. Un centro storico e urbano a misura d'uomo, ricco di attività, vissuto ed animato da molte persone che lo rendono vivace ed allegro.

Ci spostiamo verso la zona del Ghetto che attraversiamo fino ad arrivare nella particolarissima Via delle Volte, dove sono presenti molti passaggi coperti a volta appunto, ognuno diverso dall'altro. Sentiamo da una guida turistica che sta accompagnando un gruppo di studenti, che si tratta di vecchi ponti poi convertiti a passaggi, ma non rimaniamo a seguire il racconto e procediamo tra le vie che ci riportano verso il centro.

Sulla via incontriamo la Biblioteca Ariostea dove entriamo scoprendo gli affascinanti locali del palazzo che la ospitano. Entrando nella biblioteca con sorpresa ci imbattiamo nelle proposte di lettura, tra le quali notiamo il romanzo dell'amico Fabrizio Bonetto, Museo di un amore infranto - Accento Edizioni (link). Oltre ai locali interni che ospitano un numero considerevole di volumi, gli spazi esterni della corte interna e del parco attiguo permettono ai visitatori di leggere, studiare, godere del silenzio, ulteriore segno dell'attenzione alla persona e al suo benessere.

 

Dopo essere usciti ci dirigiamo nuovamente verso il centro che attraversiamo per dirigerci ora verso Palazzo Diamanti che ospita la mostra dedicata all'artista M. C. Escher.

Dalle prime opere esposte si inizia a scoprire il percorso artistico di Escher, il quale mostra già una tecnica e una precisione non comune nelle sue attività e opere litografiche e xilografiche.

L'intera esposizione presenta l'evoluzione artistica che Escher sviluppa nel tempo, in un susseguirsi di pieni e vuoti, di bianco e nero che rendono le immagini profonde e fanno percepire gli elementi non più statici ma in movimento.

Molte le suggestioni create dalle illusioni che Escher riesce a rappresentare nella sua opera fatta di visioni realistiche e irreali allo stesso tempo. Giochi di luci, ombre e riflessioni creano mondi magici dove perdersi con lo sguardo cercando di trovare una logica a quanto pare illogico, ma che in realtà risulta essere una realtà rappresentata sulla base di precise regole matematiche e grafiche. 






 

Il racconto e la rappresentazione dello spazio, giocano su paradossi visivi e percettivi, fino a rappresentare qualcosa di impossibile, coinvolgendo l'osservatore. Coinvolgimento ancora più intenso, quando ci si trova avvolti e immersi in alcune videoinstallazioni, quasi ipnotiche.

 

 

 

Attraverso la sua attività artistica Escher rappresenta e racconta il  mondo, le sue esperienze, il suo legame con i luoghi che visita e vive. Escher ha inoltre un forte legame per l'Italia, dove ha vissuto e che ha visitato, esplorando varie zone del Bel Paese, poi rappresentate nelle sue opere.

La visita risulta un viaggio magico nell'opera di questo straordinario artista, una complessa combinazione di realismo, scienza e fantasia.

Conclusa l'esposizione il percorso museale ci porta ad attraversare il parco attiguo a Palazzo Diamanti, finemente curato, e ci offre la possibilità di osservare da un punto di vista differente l'edificio che ci ha ospitato poco prima. 

Rientriamo nel complesso museale visitando una nuova ala dove è presente una mostra temporanea che non suscita il nostro interesse.

Raggiunto il bookshop l'impressione e la meraviglia sono completamente diverse. Il bookshop ospita e propone oltre ai molti gadget dedicati ad Escher e alle sue opere, un'ottima e attenta selezione di testi e cataloghi dedicati alle arti per adulti e ragazzi.

Una volta assaporato tutto questo, rallentiamo per una pausa culinaria prima di rientrare prima di iniziare il rientro con gli occhi ancora pieni di bellezza.

Arrivederci Ferrara!

09 maggio 2024

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