domenica 17 marzo 2013

Albert Einstein e la sostenibilità

"Io non andrò mai a stare in un casermone di vetro, pietra o cemento"
Con queste parole, nel 1929 Albert Einstein scelse di vivere dal 1929 al 1931, coi "piedi per terra" a Caputh, a sud-est di Berlino, circa sei chilometri a sud di Potsdam, l’attuale capitale del Brandeburgo.


La casetta sul lago
È stata costruita dall'architetto di Francoforte sull'Oder Konrad Wachsmann, discepolo di Hans Poelzig, i cui edifici a Breslau e Berlino hanno notevolmente influenzato l’architettura protomoderna. Wachsmann, un emigrato ebreo, divenne poi famoso nel 1946 negli Stati Uniti grazie alla sua "Mobilar Structure Building" (prefabbricazione industriale), un sistema costruttivo flessibile per grandi capannoni. A Caputh, Wachsmann progettò per gli Einstein una casa semplice, ma ricca di significati, costruita in legno (pino e abete), con una combinazione di strutture reticolari a traliccio e pannelli. La casa estiva di Einstein ha il fascino di una casa in legno dall’eleganza francese, con ampie portefinestre e persiane bianche.
La casa era semplice ma moderna, persino nei bagni. Nella stanza di Einstein si trovavano una scrivania progettata da lui stesso, con una lampada da scrittoio, una poltrona in pelle e una splendida vista su Caputh e il lago Havel.
Albert Einstein lasciò la Germania nel 1932 per una conferenza e rimase in esilio negli Stati Uniti, fermamente deciso a non ritornare mai più nel suo paese. Durante il governo della DDR, diversi inquilini occuparono la casa (per la maggior parte organizzazioni statali o assistenziali). Nel 1979, in occasione del 100° anniversario della nascita di Einstein, la casa fu fatta ricostruire dall'Istituto per la tutela dei monumenti della DDR, ancora una volta con l'aiuto di Konrad Wachsmann (morto nel 1980), e dichiarata monumento nazionale.

La casa estiva di Einstein oggi
I lavori del 1979 non furono eseguiti a regola d'arte. Per questo motivo, già nel 1995 iniziarono i primi studi preliminari per una nuova ricostruzione. Purtroppo oggi non esistono più gli oggetti originali, ad eccezione dell'antica vasca a centro stanza, oggi completata da prodotti della serie Happy D. di Duravit: un'abile combinazione di antico e moderno, o meglio una plausibile simbiosi dei classici moderni di Sieger Design con il purismo di Konrad Wachsmann, che pose al centro della sua opera lo spirito della modernità e l'industrializzazione dell'edilizia.
La casa appartiene oggi per la maggior parte all’Università Ebraica di Gerusalemme ed è amministrata dall'Einstein Forum di Potsdam. In futuro verrà utilizzata a scopi scientifici, politici e culturali. 


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