giovedì 9 ottobre 2014

AreaNova, la chiave della sostenibilità

AreaNova. È questo il nome dello studio di architettura genovese che tre giovani architetti emergenti hanno fondato nel 2010. Si tratta di Marco Di Crescenzo, Beatrice Traspedini e Ludovico Milesi.

Marco, Beatrice e Ludovico dello studio AreaNova

Attività, seminari, pubblicazioni e lavori in ambito nazionale ed internazionale caratterizzano il curriculum di questo studio che resta allo stesso tempo molto radicato nella realtà territoriale genovese e ligure.
L’attività progettuale dello studio si fonda sul rispetto dei contesti naturali e urbani attraverso la sostenibilità ambientale, la contemporaneità dell’opera, l’attenzione al cliente.
La mia amicizia di lunga data con Marco Di Crescenzo è stata il motore del nostro incontro in occasione della loro visita alla Biennale di Architettura di Venezia.

gdl Negli ultimi anni e non solo, si parla della fuga dei giovani talenti italiani all'estero e delle opportunità che qui trovano. Voi avete vissuto importanti esperienze in varie città europee. Quale è stato il richiamo che vi ha fatto rientrare in Italia?
AN A un certo punto della nostra storia abbiamo fatto alcune valutazioni e soppesato pro e contro. Alla fine crediamo che in Italia ci siano delle cose che sono assenti in altri Paesi: prima di tutto un senso della storia, del territorio e del passato che sono di grande stimolo culturale, sia nella vita di tutti i giorni sia nel nostro lavoro. Certo siamo ben consapevoli delle difficoltà e scontiamo un momento difficilissimo dal punto di vista economico, tuttavia, forti delle basi di cui parlavamo, crediamo di poter portare avanti un discorso professionale ricco di stimoli.

gdl A vostro avviso quali sono gli spazi in cui un giovane si può muovere nel nostro paese, specie in un ambito creativo quale può essere l’architettura?
AN In un mercato contratto come il nostro è difficile esercitarsi in incarichi di un certo rilievo. Tuttavia proprio negli incarichi di scala minore, architettura degli interni, arredamento e design dell’oggetto, ci sono delle occasioni di lavoro interessantissime in cui quello che conta è il valore aggiunto dato da una buona progettazione. Si sa che il buon progettista si vede nelle piccole cose e che “Dio abita nel dettaglio”, come diceva Mies van der Rohe.

gdl In tempi come questi, tempi dove si tende all'individualismo per non dire all'egoismo, credo sia invece importante tornare a fare rete, a restare in costante contatto con altre figure e realtà professionali. Credo sia quello che è capitato anche a voi con lo studio AreaNova. Come è avvenuto il vostro incontro e l'idea di lavorare insieme?
AN Ci siamo conosciuti al tempo degli studi universitari alla Facoltà di Architettura di Genova. Dopo la laurea abbiamo seguito differenti percorsi di specializzazione in luoghi diversi, Marco e Beatrice a Berlino, Ludovico a Milano e Torino, ma alla fine ci siamo ritrovati attorno a un tavolo e a un progetto comune che riparte da Genova. Lo studio inoltre si avvale di consulenti esterni specializzati nei diversi ambiti di intervento in edilizia, con cui lavoriamo quotidianamente. 


 
Interni di un appartamento privato a Chiavari GE

Le fotografie fanno parte della mostra ARCHITETTURA DA VIVERE, 
un’esposizione di alcuni scatti del fotografo genovese Jacopo Baccani, 
nei quali sono ritratte alcune recenti realizzazioni dello studio AreaNova


gdl Come convivono nel vostro studio le peculiarità, le unicità, le competenze di ogni singolo componente?
AN Il nostro studio lavora come una rete formata da diversi fili che insieme formano un dispositivo funzionale. Ognuno di noi ha una sua specializzazione e un suo ambito di interesse, che sviluppiamo in gruppo confrontandoci e suddividendo le fasi di lavoro in base alle proprie competenze. La nostra forza è proprio quella di lavorare insieme e unire le diverse peculiarità, in modo da offrire un progetto di qualità sotto tutti i punti di vista. 

gdl Per un pittore esiste il blocco del foglio bianco. E voi come affrontate un nuovo progetto?
AN Ogni nuovo incarico è sempre diverso dal precedente quindi non esiste un unico modo di comportarsi. Non cambia solo l’oggetto della progettazione, ma anche il contesto, naturale o urbano, in cui si colloca volta per volta l’azione. Se dobbiamo indicare però un filo conduttore alla nostra professione, è sicuramente l’ascolto delle esigenze e desideri del committente, che è la parte più stimolante e in cui il nostro lavoro fa la differenza. L’ambiente che progettiamo è frutto di un periodo di conoscenza durante il quale interpretiamo e rielaboriamo le esigenze del committente tramutando i suoi sogni nel linguaggio concreto dell’architettura.

gdl Avete fatto della sostenibilità il cavallo di battaglia del vostro operare, progettare e costruire. Quanto è importante questo aspetto nel lavoro che quotidianamente svolgete?
AN La sostenibilità può essere adottata come buona pratica in molteplici aspetti del nostro lavoro. Per noi è prima di tutto l’utilizzo accorto dei materiali, non solo naturali ma anche adatti al luogo in cui vengono impiegati. Ad esempio sulle alture di Genova stiamo realizzando una nuova abitazione, innovativa nella struttura in legno e paglia, ma formalmente tradizionale per armonizzarsi con l’ambiente circostante. Spesso la chiave della sostenibilità è infatti l’utilizzo dei materiali della tradizione impiegati in modo innovativo.


Casa di campagna nell'Alto Monferrato vicino ad Acqui Terme AL

Le fotografie fanno parte della mostra ARCHITETTURA DA VIVERE, 
un’esposizione di alcuni scatti del fotografo genovese Jacopo Baccani, 
nei quali sono ritratte alcune recenti realizzazioni dello studio AreaNova

Il progetto sarà presentato sull'allegato RISTRUTTURARE 
della rivista Ville&Casali in uscita a ottobre 2014 


gdl Nonostante la giovane età avete realizzato lavori importanti e di qualità. Ci piacerebbe sapere quali sono le rotte che state tracciando per il vostro futuro.
AN La nostra volontà è quella di continuare a operare in lavori di qualità, grazie ai quali esercitare le nostre potenzialità e fare gradualmente un salto di scala. Vogliamo  inoltre continuare a collaborare con l’estero dall'Italia, contribuendo con le nostre competenze e con la specificità di un modo di operare tutto italiano.





WINE CULTURAL CENTRE
partecipazione al concorso per la progettazione 
di rimodernamento della cantina Valpolicella Negrar 


gdl Grazie Marco, Beatrice e Ludovico. A presto!
AN Grazie a te!

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