Riesumare
vecchie amicizie ha spesso il sapore dolce della gioventù, dei momenti
spensierati.
L’occasione
di questo nuovo incontro, o meglio reincontro, con Raffaella Bonora e Marco Zuin
ha avuto proprio questo sapore.
L’unione
delle loro diverse esperienze personali e professionali, entrambe di alto
livello, ha dato vita nel 2003 allo studio Videozuma
un’eclettica casa di produzione video.
Autore
e regista lui, organizzazione, promozione e ufficio stampa lei, fondono e concentrano
le loro energie per l’ideazione e la realizzazione di racconti
visivi.
I
loro video vantano la partecipazione a moltissimi Festival ed eventi di settore
in ambito nazionale ed internazionale, con numerosi riconoscimenti, premi e menzioni
speciali.
Oggi
potrete scoprire insieme a me questo loro luogo incantevole ed incantato!
gdl A mo’ di “è nato prima l’uovo o la
gallina”, è nata prima la vostra collaborazione o Videozuma?
VZ Videozuma è preesistente al nostro incontro. Nasce nel 2003
come esigenza di dare un nome alla mia futura attività di videomaker.
L'incontro con Raffaella poi non ha niente a che vedere con il settore
professionale... perché è prima di tutto mia moglie. Poi in questi ultimi anni
ho capito quanto fosse importante la nostra collaborazione per poter dare uno
sviluppo in più all'attività.
gdl Avete competenze diverse l’uno
dall’altro. Come si sono avvicinate e come sono divenute complementari
all’interno di Videozuma?
VZ È stata una cosa piuttosto naturale. Videozuma negli anni è
cresciuta, anno dopo anno io ho capito di essere un regista e di avere bisogno
delle competenze di Raffaella per approfondire e promuovere i contenuti di
Videozuma che sono contenuti per documentari, video e cortometraggi.
gdl Nel vedere i vostri video si
percepiscono due importanti aspetti che non mancano mai. Parliamo del primo: il
sorriso. Non manca certo a chi vede un vostro video!
VZ Sì il sorriso con me nella vita non manca. Compito e scopo di
Videozuma è quello di cercare di entrare in alcuni concetti a volte anche
difficili e non certo votati al sorriso, però cerchiamo sempre di trovare in
ogni storia che raccontiamo anche una chiave ottimistica sorridente.
gdl
Il secondo aspetto: il sociale. Da cosa nasce questa ricerca e attenzione
costante nel vostro lavoro?
VZ Potremmo definirlo un tocco, una sensibilità nel cercare di
affrontare quelle che sono anche problematiche del quotidiano. Questo lo
abbiamo trattato nei documentari che definirei sociali non nella classica
accezione del termine ma perché riguardano la socialità tra le persone, in
particolare nei progetti girati in Kenya ma anche in lavori che abbiamo fatto
qui in Italia.
Daily
Lydia, documentario breve
|
gdl
Dal vostro lavoro emerge chiaro un messaggio: per parlare di cose serie non
bisogna essere necessariamente tristi e noiosi…
VZ Hai colto proprio nel segno Giorgio! Molto spesso e negli anni
questa cosa è mutata. Quando si parlava di genere documentario si ricorreva un
po' ai ripari proprio per l'idea che si dava al termine di documentario, una
cosa noiosa e triste, molto impegnata, invece il documentario apre delle
finestre sul mondo e permette di vedere l'altro e di vedere anche se stessi
attraverso l'altro.
gdl C’è un lavoro della vostra
produzione a cui siete più affezionati?
VZ Ci si affeziona sempre a tutti i lavori ma forse è l'ultimo
fatto e che stai promuovendo quello a cui attualmente siamo più affezionati.
Penso al documentario ME,WE che è forse il primo film di 60 minuti a cui mi
sono dedicato ma soprattutto perché affronta il tema che mi sta molto a cuore,
ovvero il senso di comunità che cerca di coinvolgere anche le persone più
deboli e le parti più deboli della società.
Me, We only through community, documentario |
gdl Nella vostra carriera quale è
stata la maggiore soddisfazione?
gdl A vostro giudizio quale è lo
spazio di crescita nel nostro Paese per l’attività creativa e culturale?
VZ La cultura non può mancare in nessuna società e le difficoltà
non possono che motivare ancora di più chi si occupa di cultura. Perché una
società senza cultura non può esistere.
gdl Quali sono i progetti e i sogni
nel cassetto per il futuro?
VZ Ti svelo in anteprima che stiamo iniziando a pensare al
prossimo documentario che ci porterà nuovamente in Kenya nel 2015.
Grazie Raffaella, grazie Marco!
Marco e Raffaella Videozuma |
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