martedì 2 settembre 2014

Sognare e poi agire. L'incontro con Giampaolo Allocco fondatore di DELINEODESIGN

Se mi venisse chiesto di pensare a delle persone popolari del mio paese, oltre ad alcuni personaggi storici, ce n’è una a cui penso immediatamente: Giampaolo Allocco, giovane designer di successo, fondatore di Delineodesign.
Il suo lavoro, meticoloso e attento a ogni particolare dalla forma ai materiali, spazia in vari campi, dallo sport system alle installazioni, dall'arredo all'illuminazione. Il suo studio Delineodesign, continua a raggiungere sempre nuovi e ambiziosi traguardi, premiati a livello nazionale ed internazionale. 
Grazie alla personale amicizia con Giampaolo ho avuto la possibilità di passare un po' di tempo a chiacchierare sul suo percorso e sul suo lavoro.


gdl Giampaolo, quale e quando è stato l’inizio di questa straordinaria avventura nel mondo del design?
GPA*DD Probabilmente non ho una data riconducibile a un vero inizio. Tutto è accaduto in modo molto naturale. Dopo gli studi ho immediatamente iniziato a lavorare nelle aziende produttrici di scarponi da sci e con il tempo ho maturato un grande senso di appartenenza verso l’industria. Poi, questo lavoro pian pianino si è impadronito della mia vita e mi accompagna ancor’oggi come un fedele compagno. Ad ogni modo, sono convinto che ognuno di noi abbia un destino, a volte lo capisci subito mentre qualche altra volta è necessario vivere alcune esperienze che ti aiutano a unire i puntini e cogliere il messaggio. Nelle sconfitte per esempio, ho sempre trovato molte risposte, forse le più indicative. Oggi, con ancora qualche momento d’incredulità, mi sento fortunato per ciò che sto vivendo e poiché “io ed il design” sembriamo fatti l’uno per l’altro, non ho altra scelta. ;-)

gdl Dopo i primi passi come è proseguito il tuo percorso?
GPA*DD Dopo cinque anni di lavoro “nelle fabbriche degli scarponi da sci” mi sono accorto che la mia progettualità era limitata. Ho avuto una sorte di crisi mistico-culturale, lunga quasi 6 mesi e che mi ha spinto ad un cambio radicale nella mia vita. Mi sono rimesso a studiare da zero ed è in questo passaggio che ho incontrato l'industrial design. Dopo il Master alla Scuola Italiana design di Padova sono diventato responsabile prodotto di un grande studio Italiano (dove sono nate grandi corporate come Benetton, Aprilia, Gas…) e qualche anno dopo, intorno al 2000 ho aperto Delineodesign. Ora, non vorrei farla sembrare troppo semplice, ma in mezzo a questi passaggi ci sono state scelte da fare, dubbi da risolvere e molto probabilmente una folle incoscienza che solo quando si è attraversati da un sentimento d’amore per qualcosa o qualcuno ti aiuta a trovare il coraggio per affrontarla. La risposta comunque è sempre li, vicino al cuore.

Korebo è la bicicletta da thriatlon in fibra di carbonio 
progettata per Carraro Cicli Spa

gdl Ora sei un designer affermato e premiato ma conoscendoti non è proprio possibile immaginarti fermo e tranquillo. Il tuo sguardo ora, dove mira? 
GPA*DD Spesso mi soffermo sul fatto che da mio padre ho ereditato un’Italia che funzionava, mentre io che Italia lascio ai miei figli? Come tutti sono angosciato per il momento che stiamo attraversando. Quindi voglio reagire e pensare qualcosa per il prossimo. Il design –come molte forme altre d’arte- è legato spesso al successo e questo lo rende anche pericoloso. Chiede grandi dosi di equilibrio, enormi sacrifici ed è certamente riconducibile ad una vera e propria missione che una volta intrapresa coinvolge in modo totalizzante la tua vita e quella di chi ti è vicino. Per questo motivo, sto pensando a cosa farò da “grande”, forse ad una specie di via di fuga qualora gli equilibri dovessero cambiare. Mi piacerebbe certamente utilizzare il design sotto altre forme, magari in qualche progetto dove il mio ruolo cambia e possibilmente sia rivolto a quei giovani che hanno un sogno. Sono convinto che potrebbe farmi vedere la vita da un'altra prospettiva e completarmi decisamente. 

gdl Ci piacerebbe sapere cosa è per te il design. Quale è lo spirito che caratterizza il tuo lavoro?
GPA*DD Il futuro che abbiamo di fronte dipende dalle nostre scelte. Un designer deve assumersi questa responsabilità quando progetta. Io cerco di mantenere le distanze dalle opportunità stilistiche, cerco di essere un autore di prodotti che vivono il proprio tempo ma sempre proiettati nel domani.
Per fare questo tengo sempre un piede ben saldo nella razionalità. Non mi piace essere considerato un artista o un semplice creativo: questa affermazione minimizza il ruolo che invece mi viene attribuito quando vengo chiamato a progettare un prodotto che successivamente condizionerà il futuro delle aziende per cui lavoro. Il design di oggi non è poi così diverso da quello dei grandi Maestri di un tempo: è un’attitudine a fare le cose meglio.


La luce gioca tra i pieni e vuoti della lampada Grown 
disegnata per ZAVA LUCE

gdl Come affronti il lavoro di designer? Come nascono e come si evolvono i tuoi progetti?
GPA*DD Negli anni ho sviluppato un atteggiamento progettuale che corrisponde all’affinamento di un metodo di lavoro preciso nei concetti di base, variabile nei singoli casi. Chi si rivolge al mio studio sa che può trovare una sponda progettuale forte con la quale sviluppare un percorso creativo a 360 gradi e orientato alle esigenze del mercato o del consumatore finale e con particolare attenzione ai requisiti dell’innovazione. In tutto questo non dimentichiamo il capitale umano a disposizione nelle industrie: qui dentro si trovano manager che sono autentici professionisti, tecnici preparati, stampisti, responsabili del marketing, atleti e numerosi artigiani: sono un know how vivente con cui confrontarsi. Il design è un dialogo fatto di saperi condivisi e anche di visioni costruite insieme senza perdere di vista l’obiettivo primario. In questa situazione il designer diventa di una specie di direttore d’orchestra che deve saper coordinare tutti lungo l’intero processo.

gdl Quale è il tuo rapporto con i materiali?
GPA*DD È un rapporto tendenzialmente distaccato. I materiali sono dei mezzi per raggiungere uno scopo. Mi sento più attratto dalle storie più che dalla materia in se per se. Se attraverso un materiale riesco a raccontare una fiaba progettuale, allora m’innamoro. 



Lavabo Kube in Apocem (cemento) disegnato per KUBI.CO

gdl Il tuo studio è a Montebelluna, vicino ai tuoi luoghi d’origine e a quelli dove sei cresciuto professionalmente. Da cosa deriva la scelta di rimanere radicato al tuo territorio?
GPA*DD Ricordo una tesi di laurea cui assistetti diversi anni fa in cui si cercava di capire e di dare una definizione di distretto sportivo (qui è chiamato SPORT SYSTEM DISTRICT) attraverso l’analisi del caso NIKE che aveva da poco acquisito una grande azienda locale per poter avere il “Made in Montebelluna”.
Alla fine è emerso che la complicità popolare del saper fare, negli anni aveva portato quest’area geografica ad acquisire alcuni automatismi ancor’oggi ben radicati nel nostro DNA. Ho avuto la fortuna di vivere questi meravigliosi anni in prima linea ed oggi rispetto quei valori che contraddistinguono l’operosità delle nostre maestranze. Mi riferisco a quel “dover arrivare” con sacrificio al risultato. Nel mio studio sono passate delegazioni del Marocco, della Finlandia, dell’Olanda. Nelle nostre terre sono arrivati da Washington e dalla Silicon Valley per capire cosa succede nel Nord-Est. La risposta che trovano è sempre nell’abilità di questi imprenditori che non si arrendono mai. Che risolvono le questioni con tempi “sportivi” in modo “pragmatico”. Come potrei allontanarmi da tutto questo? Ecco perché ho deciso di aprire Delineodesign proprio qui!

Freska, la borraccia termica in alluminio 
con un’elevata capacità termica disegnata per ELITE


gdl Ricordo quando mi hai parlato dello studio di Delineodesign. Un intervento di recupero e restauro dove si sono svolte anche delle sperimentazioni di materiali. Che valore ha questo luogo per te? E’ semplicemente un edificio, un contenitore o altro?
GPA*DD È stato progettato da Roberto Nicoletti. Desideravo che quest’architettura fosse un esempio simbolico del nostro tempo, capace di esprimere quel sottile legame che ci unisce alla memoria storica di cui siamo eredi ed il futuro, l’avanguardia, quel magnifico salto nel buio che rende folli e coraggiosi coloro che realizzano qualcosa che ancora non esiste. Hai detto bene è un contenitore, di tante cose: in questo luogo desidero che si possano vivere esperienze contagiose in ambito creativo ed intellettuale. Spero riesca a trasmettere un forte entusiasmo a quanti lo visiteranno, per comprendere ciò che hanno dentro e raggiungere i propri sogni. Per quel che mi riguarda Nicoletti è riuscito a cogliere perfettamente il mio pensiero e a rappresentarlo in maniera impeccabile, gli sono grato e sono molto orgoglioso di questo progetto.



gdl In un periodo storico ed economico così difficile e complesso come quello che stiamo attraversando, cosa potresti consigliare a chi si avvicina alla professione del design, o più in generale ad una professione creativa? 
GPA*DD Di sognare e poi di agire. È sempre una questione di scelte. Operare nel design non significa per forza di cose fare il progettista, vale anche per l’arte. Viviamo in un sistema complesso ma aperto a molte variabili. Credo che guardarsi dentro e capire ciò che siamo sia la miglior cosa da fare prima di intraprendere un percorso.

La lampada da tavolo Libra
disegnata per ZAVA LUCE

gdl Grazie Giampaolo!

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